domenica 29 novembre 2015

La sigaretta di Gardel - Ascoltando "Volver"...

La tomba di Gardel si trova nel Cementerio de la Chacarita, a Buenos Aires, che per molti versi è un po' il Père Lachaise del tango. Qui sono sepolti, tra gli altri, Enrique Discépolo, tra i più grandi autori di tanghi, "El Polaco" Roberto Goyeneche e il bandoneonista Anibal Troilo, nella cui orchestra suonò anche Piazzolla agli inizi della sua carriera. Ci è anche sepolto colui che, con i suoi scritti, mi ha fatto scoprire il tango, Osvaldo Soriano.

Nel cimitero, c'è una statua di Gardel. Gli argentini vanno ad accendere la sigaretta alla statua, dicono che porti fortuna. Forse è così, quando riuscirò ad andare a Buenos Aires verificherò di persona.

Di certo c'è che in questo inizio di inverno, quando l'anticiclone che ci aveva protetto dal gelo inizia a fuggire verso est (o verso ovest? Non ho mai capito molto di metereologia), ancora vado a cercare su YouTube "Volver". Mi fa sorridere ricordare come l'ho conosciuta, sentita per caso in un film di Almodovar che andai a vedere in uno di quei cinema estivi che per tre euro ridanno tutto quello che è uscito l'inverno precedente. Eppure, benché l'abbia conosciuta per caso, questa canzone per molti versi rappresenta un desiderio che ho avuto spesso, quello di tornare.

Tornare dove? In un luogo della memoria, in un luogo dove, come quella poesia di Baudelaire tutto è ordine, calma, voluttà. Ai miei sedici anni, forse, quando sapevo poco e quel poco mi bastava, o forse ai miei diciotto, a quella voglia di vivere, di conoscere, di andare avanti. Di crescere.

Eppure, oggi, riascoltandola, mi rendo conto che non voglio tornare. Non ho nostalgia del passato, nonostante l'inverno alle porte e la pioggia che ieri mi ha inzuppato fino alle ossa ritornando dal centro (se a questo giro evito la broncopolmonite vuol dire che il mio sistema immunitario si è dopato, non c'è altra spiegazione). Voglio andare avanti, ora, e ritrovare con la voglia di vivere la mia giovinezza, che credevo di aver perduto.

E quindi ascolto questa canzone con un sorriso, con il sorriso del marinaio che lascia la terra per riabbracciare, finalmente, l'oceano.


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